Lediesis: la Street Art delle Superwomen

24.01.2020

Un progetto che trasuda arte da tutti i pori della pelle e che celebra le donne che hanno lasciato un segno nella storia


Lediesis: un nome, un progetto. Un progetto che trasuda arte da tutti i pori della pelle e delle mura. Sì, perché è di Street Art che stiamo parlando. Questo collettivo realizza murales dal forte impatto che cercano di dare un messaggio ai passanti. Vogliono far riflettere sul potere che ognuno di noi ha dentro se stesso. Per farlo, hanno trovato un modo piuttosto significativo: celebrano le donne che hanno lasciato un segno nel nostro tempo, ritraendo ognuna di loro con una "S" sul petto, come una Superwoman

Sono donne che hanno fatto sognare e che continuano a ispirare anche le generazioni più piccole. L'immagine finale è quindi un mix di cultura pop e arte che onora tutte le eroine nascoste nei vicoli del mondo.

Come nasce questo progetto di street art?
L'idea delle Superwomen è nata quasi per scherzo durante la visita all'ultima Arte Fiera a Bologna, a gennaio dello scorso anno. Abbiamo fatto la prima incursione a Firenze, città capofila della street art italiana, in occasione dell'8 marzo attaccando 8 donne in altrettante finestre cieche del centro storico come un omaggio alle donne e come un momento di riflessione per tutti. Sinceramente non ci aspettavamo il successo mediatico che abbiamo avuto. Questo ci ha incoraggiato per uscire con altrettante icone a Roma dove abbiamo disseminato di donne il Ghetto e Trastevere. Da Anna Magnani alla Sora Lella. Da Eva Kant a Barbie. 

Da dove prendete ispirazione?
Scegliamo in base alle vibrazioni che ci procurano i soggetti. Le eroine disegnate hanno lasciato, ognuna nel suo campo, in eredità esempi e pensieri che è giusto condividere, ricordare, omaggiare. Tutte hanno la S di superman sul petto per giocare sul ribaltamento dei ruoli e tutte fanno l'occhiolino. Da Frida Kahlo a Sora Lella. Una è un'icona femminile, non solo per la sua arte, ma anche per la sua forza, la sua vitalità, la sua passionalità; l'altra è un'istituzione per i romani che l'adorano, prima di essere un'attrice è stata un personaggio, rappresenta un po' la nonna di tutti gli italiani. Poi ci sono: Eva Kant, una donna volitiva, intrigante, astuta ma capace di fare di tutto per l'uomo che ama e Marina Abramovich, performer ed artista di eccezionale intensità e impegno fino a Beatrix Kiddo una donna bellissima, ma anche una tostissima.

Qual è il messaggio che volete diffondere?
Quello che ci muove è lo scopo di far riflettere ogni persona, che sia uomo o che sia donna. Non è che solo le donne, a cui dipingiamo la S sul petto, hanno i superpoteri, li abbiamo tutti. Dobbiamo solo rendercene conto e agire di conseguenza. Tutti, anche se con piccoli gesti, possiamo cambiare il mondo. La rivoluzione inizia da noi stessi: quando ci rendiamo conto delle nostre possibilità e di conseguenza delle nostre responsabilità.

Che legame avete con Roma?
Siamo fiorentine e Firenze negli ultimi anni, grazie a personalità come Clet e Blub è diventata capofila nella street art italiana, ci sembrava naturale fare la prima incursione proprio qui e poi sbarcare a Roma, un'altra città che trasuda arte e bellezza in ogni angolo. Abbiamo avuto un'accoglienza caldissima e non mancheremo di tornarci a breve per qualche nuova incursione. Poi i romani sono persone aperte, solari, sempre con la battuta pronta!

Quali sono i vostri progetti futuri? 
siamo impegnate in un progetto molto impegnativo che toccherà tante città italiane e addirittura la nostra prima personale! Di più non possiamo dirti...stay tuned!!! ;)


Se vuoi scoprire altri mondi artistici, leggi anche Maniacodamore, Mama Siberia, Federcia Matera


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